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08 maggio 2011

Jesus Christ Superstar.

La televisione ha i suoi ritmi, le sue "stagioni" ed è alquanto prevedibile.
Tali ritmi sono scanditi dalla riproposizione, anno dopo anno, degli stessi film nelle stesse occasioni, ruminati in eterno o perchè effettivamente sono capolavori senza tempo, o perchè vengono comunque e sempre riguardati dal pigro pubblico televisivo o perchè, più probabilmente, c'è una fascia di telespettatori che ha aspettative assai modeste e dopo aver acceso la TV sul solito canale guarda quel che passa il convento senza darsi troppa pena di cercare qualcosa di meglio, neppure ora che con l'avvento delle trasmissioni digitali terrestri (senza scomodare quelle via satellite né i canali a pagamento) il numero di canali liberi fra i quali scegliere è molto alto e l'offerta è assai differenziata.
Non si spiega diversamente il fatto che, a distanza di anni dall'uscita nelle sale e dopo che il DVD è stato allegato a più di un settimanale, vi sia ancora qualcuno che in televisione (ri)guarda per esempio l'ennesima replica di "Ghost", di "Dirty Dancing", di "Sister Act", della serie "Don Camillo", i cinepanettoni fra Natale e l'Epifania, i cinecocomeri (e non solo quelli) in estate, quando in televisione fra giugno e settembre ha luogo la quotidiana l'orgia delle repliche e, infine, i films che narrano la morte di Cristo e che vanno in onda fra la Domenica delle Palme e il lunedi dell'Angelo.

I films sulla Passione di Cristo in genere non vanno per il sottile nel mostrare primissimi piani di crudeltà e di tortura con immagini talmente esplicite che se fossero inserite nell'àmbito di altri film verrebbero senz'altro vietate ai minori ma, siccome a subirle è Gesù, allora a giudizio della Commissione per la Revisione Cinematografica (la vecchia "Censura") anche un bambino di 7~8 anni può senza subire alcun danno psicologico veder frustare a sangue un uomo, può vedere la sua faccia sanguinante con una corona di spine conficcate nella fronte e intorno alla testa, può vederlo appoggiato a una croce mentre degli energumeni gl'inchiodano mani e piedi al legno, può vederne un altro trapassargli il torace con una picca,... il tutto sotto gli occhi della madre e di altre donne che gridano di dolore e di orrore mentre altri sadici ridono.
D'altra parte, se non le vedono in qualche film, ai bambini queste crudeltà non vengono certo risparmiate: gli vengono comunque dette e spiegate per filo e per segno con dovizia di dettagli al catechismo in parrocchia e/o nell'ora di religione a scuola.

Quest'anno, a Pasqua, c'è stato un paio di emittenti che ha riproposto "Jesus Christ Superstar" (link), film musicale del 1973 che partendo dai celebri "musical" americani degli anni '50 e '60 fu il primo di una serie di film musicali appartenenti al genere rock (link) che negli anni '70 e '80 ebbero parecchio successo.
Di questa serie io trovo particolarmente interessanti "Tommy" (link) che non è citato nell'elenco, "Il fantasma del palcoscenico" e, appunto, "Jesus Christ Superstar".
All'epoca ero adolescente ed ero appassionato di musica rock, soprattutto quella un po' più raffinata nota come "Glam Rock" (link) pur senza disdegnare il rock più veemente di gruppi come Led Zeppelin, Deep Purple, E.L.&P., Jethro Tull e altri.
Vidi per la prima volta Jesus Christ Superstar quando uscì nelle sale e la colonna sonora mi piacque tanto che il giorno dopo corsi a comprare il disco. Non so dire quante volte lo ascoltai allora... e poi anche negli anni successivi.

Lo scorso lunedi di Pasqua ho riguardato il film in TV.
In merito alle considerazioni che ho fatto prima sulla crudeltà dei films sulla Passione devo dire che in Jesus Christ Superstar non ci sono scene troppo cruente, anche se nella scena del processo davanti a Pilato, quando quest'ultimo conta le 39 frustate che vengono inflitte a Gesù, l'ossessivo giro di chitarra elettrica dal volume crescente che fa da sottofondo all'azione e quella voce che conta le frustate evocano nello spettatore una discreta ansia.

Il film è stato girato nel deserto del Negev e ambientato non duemila anni fa ma negli anni '70, con carri armati e aerei da caccia che ogni tanto appaiono in qualche scena e gli attori vestiti in stile hippy; in fondo Woodstock (link) ere un ricordo ancora vivo, era ancora un passato prossimo.
Il cast è composto da attori e cantanti all'epoca per nulla famosi e anche dopo non si è più sentito parlare granchè di loro, almeno in Italia. Di Ted Neeley, il Gesù del film, non si hanno più avute notizie, nonostante fosse perfetto per quella parte come attore e anche come cantante se la cavasse. Una delle poche eccezioni è forse costituita da Carl Anderson, che nel film impersonava Giuda e che ha continuato la carriera di cantante. Strana sorte toccò invece l'attore che impersonava l'apostolo Pietro, che in seguito ebbe una carriera da attore di film pornografici: non male come salto mortale...

Guardando il film mi capitava di canticchiare le canzoni e mi sono reso conto del fatto che a distanza di 38 anni da quando lo vidi per la prima volta ricordo ancora a memoria i testi dei brani che compongono la sua colonna sonora... anche se magari ho difficoltà a ricordare cos'ho fatto tre giorni fa; miracoli della memoria a lungo termine, o forse i primissimi effetti nefasti di... quel tedesco, come si chiama... diavolo, eppure lo sapevo... ce l'ho sulla punta della lingua... ah, si: Alzheimer...

Nella colonna sonora ci sono diversi brani che giudico molto interessanti; quelli che preferisco fanno da sottofondo alla riunione del Sinedrio in cui Caifa e Hannah decidono di far condannare a morte Gesù ("This Jesus Must Die") e alla successiva entrata di Gesù a Gerusalemme ("Hosanna"), al tradimento di Giuda che rivela a Caifa dove poter catturare Gesù ("Damned For All Time / Blood Money"), al processo davanti a Pilato ("Trial Before Pilate") e il brano che precede la crocefissione ("Superstar"), che è anche il più noto.
Simpatica la scena della cacciata dei mercanti dal Tempio ("The Temple"), ma tutta la colonna sonora è gradevole.
Almeno lo è per i "ragazzi" degli anni '70 che ama(va)no il rock...









3 commenti:

Giulio M. ha detto...

Concordo pienamente con le tue opinioni in merito a J.C.Superstar. Ti scrivo solo perchè, proprio recentemente, ho avuto occasione di vedere dei filmati che riguardavano Ted Neeley.
Anche se gli anni passano per tutti (sig), Ted non ha mai smesso di interpretare, sui palcoscenici di tutta america, il ruolo che lo ha reso famoso.
Puoi guardare questo recente filmato:

http://www.youtube.com/watch?v=0rEVwwB3Iw0

ciao

Paolo ha detto...

Concordo.. anche io a distanza di tanto tempo ricordo tutti i testi.. incredibile faccio fatica di solito a ricordare quelli in italiano di Lucio Battisti!
Credo che abbia emotivamente coinvolto un intera generazione e in quel caso le emozioni rimangono per la vita.
Volevo sapere. se possibile. quali emittenti lo hanno trasmesso in tv se la Rai lo ha mai trasmesso. Il film è stato inizialmente censurato? (ritardando l'uscita nelle sale... ma forse ricordo male). grazie e complimenti.

Prylar. ha detto...

Ciao Paolo.
Non so dirti con esattezza quali emittenti abbiano trasmesso "Jesus Christ Superstar" in passato, ma immagino che in tutti questi anni sia stato programmato tanto dalle reti Rai che da quelle Mediaset.
Il passaggio televisivo di cui parlo qui sopra è stato sul canale "Cielo" - quando si dice il caso... :-) - del digitale terrestre.

Non saprei nemmeno dire se sia stato sottoposto a censura; è probabile che qualche sforbiciata l'abbiano data, dopo tutto in quel periodo il '68 era ancora passato prossimo e la sua carica di ribellione a ogni forma di autorità e di status quo era ancora assai forte.

Ricordo che in quel periodo furono censurate canzoni molto meno irriverenti, come "4-3-1943" di Lucio Dalla.
È anche da tener presente il fatto che in quel periodo era talmente grande il timore di scontentare qualcuno oltretevere che la censura (sopratutto in RAI) colpì anche opere e canzoni trattate con benevolenza dal Vaticano; cito ad esempio "Dio è morto" dei Nomadi, ostracizzata dalla RAI ma trasmessa da Radio Vaticana e non sconfessata dalle alte gerarchie ecclesiastiche che, al di là dell'ossimoro contenuto nel titolo, al contrario degli zelanti censori di allora apprezzarono il messaggio di speranza che contiene.

Grazie per i complimenti, un saluto.

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